Il libro di Angela

La memoria è tutto ciò che possediamo di noi stessi.
Scelte, errori, a lastricare un cammino unico, da ripercorrere in un verso soltanto. A modificare gli eventi unicamente i propri occhi, attenuando il dolore o caricando la colpa in rilettura lenta.
Paradiso e inferno mescolati in dosi fluide, raffrontati e raccolti in romanzo, come succede a ognuno con il suo.
E’ ciò che accade ad Angela sul letto di morte, negli ultimi giorni di malattia. Tra la morfina e gli oppiacei che la confondono, portandola lontano nel passato e il dolore, la voce dei suoi cari, che la richiamano ogni volta alla realtà attuale.
In un continuo andirivieni di epoche, mescolate e coerenti, a ripercorrere una vita intera. Storie vivide di gioventù, di bellezza, errori e scelte, sacrifici e amore. Vere e reali come allora, ritrovate in sogno, immodificabili come una condanna. Perché ogni percorso ha i propri intrecci e ogni vita i suoi segreti con cui fare i conti. Un amore misterioso che porta tracce nel presente, un fardello di colpa e poi rivelazioni inattese si sfogliano simili a figure colorate da un mazzo di quaranta carte.
Coreografando luci e ombre, sapori e colori di mondi differenti: dalla Calabria rurale del dopoguerra alla Versilia che si crogiola nei ricordi di una belle époque, poi gli anni ’70 e il futuro recente. Tutta un’esistenza vissuta tra miseria e grazia, semplicità e coraggio, immigrazione e rinascita, fino al confronto finale con sé stessi. Alla ricerca di una redenzione che solo al proprio
animo è lecito chiedere.
Un racconto che, pagina dopo pagina, come un thriller in catarsi evolutiva conduce verso la fine, intesa come comprensione. E di lì forse un nuovo inizio.