Nena è una giostraia nomade, scaltra, arguta, di poche parole. Attraversando luoghi afflitti da guerre raziali ed etniche, porta la gioia della giostra sulla quale tutti sono ammessi, tutti sono uguali e ben accolti.
Durante il suo peregrinare lungo la Jugoslavia conosce Katarina detta Carì, una bambina Rom.
Le due fanno subito amicizia e la giostraia decide di portare la bambina con sé prima in Croazia e poi in Bosnia per allevarla come figlia, insegnandole l’etica della giostra.
Ora che Carì è grande e prossima a diventare mamma, deve mantenere viva l’etica della giostra.
Nena è misteriosamente scomparsa così come era apparsa nella vita di Carì.
Katarina vuol tener fede alla promessa fatta a quella donna che è stata per lei come una madre: ricostruire la giostra, ristabilire la sua etica.
Tornare a far volare quei cavallucci colorati che tanta gioia e speranza avevano portato ai bambini cresciuti troppo in fretta, ed ai loro genitori costretti ad affrontare ogni giorno il pericolo della guerra.
Katarina ripercorre i propri ricordi, gli anni nomadi tra città piagate da bombe e razzismo, da complotti, violenze e orrori inspiegabili per chi, bambina e poi adolescente, cerca se stessa e i suoi veri genitori, aggrappandosi alla misteriosa giostraia.
Che sia proprio Nena la sua vera madre?